Mi rivolgo a te osservatore che inconsapevole stai guardando.
Stai cercando riferimenti classici , cose già viste … ma qui non ne troverai.
Questa è la partenza , l’inizio di un viaggio , difficile da affrontare.
Liberati della tradizione,accantona il catechismo e indossa l’essenza del mondo, accogli a pieno in te la metafora,falla scivolare sulla vita e incomincia il percorso.
Ma devi abbandonare ogni pregiudizio e regola come queste opere insegnano.
Qui Gesù è donna e Venezia è Gerusalemme.
Qui le angosce più profonde si materializzano in oniriche visioni senza tempo e senza spazio; Oggi è mila anni fa.
Questo è il posto peggiore , dove la morte in maschera veglia sul luogo del teschio, pronta a schiacciare chi non è saldo.
È una sofferenza lunga una vita,
il veleno dell’anima, mutevole ed ingannevole è instillato in ogni nostra azione ripetitiva e comandata … pronto a farci crollare .. ancora e ancora una volta , fino a usare chiodi di colpa e un martello di rimpianto per fissarci alla croce della fine.
Un pubblico morente senza volto ci assisterà e ci finirà con lance di rettitudine e compassione , con speranze di “sentito dire”.
Ma c’è forse una via d’uscita – personalmente non mi riferisco a consolazioni e ottimismi a buon mercato – ossia quella della ricongiunzione con l’Essere presente in ogni esistenza.
L’ascolto sempre più attento del richiamo che cerca di svegliarci … e la comunione con la verità, il senso più umano e reale salverà lo spirito per un nuovo inizio, là dove tutto sarà compiuto.